Lo studio sulla Risurrezione di Lazzaro, dipinta dal Caravaggio, é stato pubblicato nel 1997 sulla rivista Scienza e Sapienza, edita dall'Università di Salerno.

   Adelaide Trabucco vi  scopre il legame, sotterraneo ma presente, tra la risurrezione di Lazzaro e la morte di Cristo, in una Depositio che é già la Risurrezione nella quale non uno solo, ma tutti gli uomini risorgono.

   Vicinissima a lui, la Madre, la testa accanto al viso del Figlio. Prima di consegnarlo alla sepoltura, si china a dargli l'ultimo bacio. Bacio che é commiato, ma forse nascosta speranza di rinvenire un alito o un sospiro che smentiscano la morte, o che riannuncino la vita. Maria: Nostra Signora dei Dolori-e-Nostra Signora della Speranza. Signora della nostra Speranza, perché Signora della sua propria Speranza.

 

Con preghiera di citare la fonte in caso di utilizzazione del testo per motivi di studio. 

 

 

 

 

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Lo studio sull'opera Madonna del serpe o Madonna dei Palafrenieri di sant'Anna del Caravaggio è stato pubblicato nel 1996 sulla rivista Scienza e Sapienza edita dall'Università degli Studi di Salerno. Adelaide Trabucco rinviene nel dipinto un'interpretazione profonda ed ortodossa dell'Immacolata Concezione, un tema fra i più difficili a configurare iconograficamente, dovendo tradurre un evento invisibile che è un mistero soprannaturale. In Gn 3, 15, definito il Protovangelo perchè contiene il primo annuncio della redenzione dell'umanità, è scritto: "Io porrò inimicizia tra te e la donna, / tra la tua stirpe e la sua stirpe: / questa ti schiaccerà la testa / e tu le insidierai il calcagno".

   Alla dinamica della riflessione teologica sul tema dell'Immaculata Conceptio si accompagna l'articolarsi dell'espressione iconografica. Caravaggio, allontanandosi dalla coeva interpretazione dell'Immacolata come la Mulier amicta sole, si riallaccia al Protovangelo. Il Bambino è il piedi davanti a sua Madre mentre, con un lieve cipiglio di concentrazione, con il suo piccolo piede nudo posato su quello della Madre, raffaellesca nella sua bellezza, le infonde la virtù per vincere il serpente. Lo splendore del corpo apollineo del Bambino viene esaltato dal rosso e nero delle vesti materne, in modo tale che il gruppo risulta essere la nota cromatica dominante del quadro, mettendo a fuoco nel contempo il centro tematico dell'opera.

 

 

Con preghiera di citare la fonte in caso di utilizzazione del testo per motivi di studio. 

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